29 novembre 2013

2014 - Anno Internazionale dell'Agricoltura Familiare

2014: Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare Le Nazioni Unite hanno dichiarato il 2014 Anno Internazionale dell’Agricoltura Familiare per sottolineare l’importanza svolta dell’agricoltura familiare nell’alleviare la fame e la povertà, rafforzare la sicurezza alimentare e la nutrizione, protezione dell’ambiente e delle risorse naturali e nel raggiungere uno sviluppo sostenibile, in particolare nelle zone rurali. L’ agricoltura familiare é ciò che più si avvicina al paradigma della produzione alimentare sostenibile: gli agricoltori familiari si occupano generalmente di attività agricole non specializzate e diversificate che conferiscono loro un ruolo centrale per la sostenibilità ambientale e la conservazione della biodiversità. Le aziende agricole a conduzione familiare producono cibo per sfamare milioni di esseri umani, sono oltre 500 milioni il tutto il mondo e rappresentano una percentuale che sfiora l’80 % delle aziende agricole dei paesi rurali e “l’ agricoltura familiare è ciò che più si avvicina al paradigma della produzione alimentare sostenibile. Gli agricoltori familiari si occupano generalmente di attività agricole non specializzate e diversificate che conferiscono loro un ruolo centrale per la sostenibilità ambientale e la conservazione della biodiversità” dice José Graziano da Silva, Direttore Generale della FAO, che guida i lavori dell’ONU per l’Anno Internazionale. Graziano da Silva sottolinea che gran parte degli agricoltori familiari, dei pescatori, dei pastori, delle popolazioni indigene e delle comunità tradizionali sono tra le popolazioni più vulnerabili a livello mondiale e che l’ONU tramite l’Anno Internazionale intende migliorare la loro situazione, rimettendo l’agricoltura familiare al centro dei programmi di sviluppo nazionali e regionali. I governi svolgono un ruolo chiave in questa delicata situazione e devono offrire assistenza tecnica e politiche in supporto della produttività di queste aziende agricole, migliorare il loro accesso alla terra, alle risorse idriche, al credito e ai mercati, creare un ambiente favorevole per ulteriori investimenti e rendere loro disponibili le tecnologie appropriate. Tutti, in realtà, hanno un ruolo nel massimizzare il potenziale dell’agricoltura familiare, incluse le associazioni e le reti di contadini a livello familiare, le agenzie internazionali e regionali, la societá civile e le università. Tutti i dati dimostrano che gli agricoltori familiari poveri possono rapidamente raggiungere il loro potenziale produttivo se sostenuti da un contesto politico appropriato. Fonte: Mipaaf

28 dicembre 2012

Manutenzione dei boschi:provvista di energia e benessere






 







Parco Felice Piacenza - Pollone (BI)





Manutenzione dei boschi: provvista di energia e benessere

La Cooperativa Sociale Il Grigio Onlus in collaborazione con lo Studio Tecnico di Arboricoltura Ornamentale e Gestione del Verde, mette a vs. disposizione uno staff tecnico ed operatori forestali specializzati per la manutenzione del bosco a fustaia (boschi di conifere) e ceduo (boschi di latifoglie) con forme miste di governo.



Disegni di Alessandra Bordoni,Beatrice Del Peloe Cristina Menghi






Ci occupiamo di:

1. Autorizzazioni Paesistiche;

2. Autorizzazione per cambi di destinazione d’uso;

3. Consulenze forestali e progetti di compensazione;

4. Gestione della denuncia informatica di taglio da presentare alle strutture accreditate;

5. Esecuzione del taglio del bosco con operatori forestali certificati;

6. Eliminazione di piante morte, sradicate o col tronco spezzato, esbosco del legname;

7. Depezzatura della legna sul posto e trasporto della legna depezzata o in barre presso la vs. proprietà;

8. Produzione di cippato in situ o presso la vs. proprietà derivante dalle operazioni di abbattimento,diradamento e potatura;

9. Cura e manutenzione dei castagneti da frutto e alberi di pregio;

10. Pulizia del sottobosco e aree incolte, della vegetazione di margine;

11. Realizzazione e sistemazione di muretti e ciglioni inerbiti;

12. Sistemazione della viabilità minore (mulattiere e sentieri);

13. Manutenzione e/o realizzazione della rete sentieristica attraverso opere di ripristino della sede di sentieri, opere di manutenzione della segnaletica, cartellonistica e realizzazione di passerelle pedonali;

14. Potatura o abbattimento di alberi ad alto fusto in aree “difficili” con operatori tree-climber certificati;

15. riforestazione e piantumazione di nuovi boschi o impianti di arboricoltura specializzata;

16. Recupero castagneti da frutto (diradamento, potatura, innesto);

17. Lotta fitosanitaria;





Parco mezzi e attrezzatura


La cooperativa Il Grigio è dotata di moderne ed efficienti attrezzature nonché automezzi adatti al lavoro in territori montani. Attrezzature e mezzi sono mantenuti regolarmente e certificati secondo le normative vigenti in materia di sicurezza.







Annoveriamo:

Motoseghe a catena

Sramatori

Cippatrice a cardano

Carro agricolo

Trattrice agricola

Trinciasermenti

Verricello a motore

Braccio decespugliatore

Pinza idraulica

Tirfor

Spaccalegna

Generatore




Sicurezza e attenzione per l’ambiente


La cooperativa Il Grigio è attenta e responsabile nei confronti del tema sicurezza sui cantieri di lavoro.

I ns. operatori sono informati, istruiti e addestrati secondo le norme vigenti in tema di sicurezza.

Utilizziamo moderni ed efficienti dispositivi di protezione individuale e benzine ecologiche per le nostre attrezzature.





Normativa di riferimento

(REGOLAMENTO REGIONALE N. 5/2007)



Ricordate che:

I diradamenti e le utilizzazioni che interessino una superficie pari o superiore a due ettari (20.000 mq) di superficie boscata possono essere realizzati solamente da una impresa titolare di partita IVA o da un ente pubblico.



Nel ceduo e nel ceduo sotto fustaia le operazioni di taglio o di utilizzazione del bosco sono permesse:

dal 15 ottobre al 31 marzo alle quote inferiori a seicento metri sul livello del mare;

dal 1 ottobre al 15 aprile alle quote comprese tra seicento e mille metri sul livello del mare;

dal 15 settembre al 15 maggio oltre mille metri sul livello del mare.

Sono permessi tutto l’anno:

• i tagli di utilizzazione delle fustaie;

• i diradamenti e gli sfolli di tutti i boschi;

• i tagli di conversione dei cedui;

• i tagli di piante morte, sradicate o spezzate, quelli di pronto intervento, fitosanitari o per la tutela della pubblica incolumità.

Le potature possono essere eseguite in qualsiasi periodo dell’anno.

Sono ammesse le potature di formazione, le potature di allevamento o spalcature, la potatura di rimonda del secco o di eliminazione di rami che creano situazioni di pericolo. Non sono ammesse le capitozzature e le potature che compromettano la vitalità o la stabilità delle piante.

La potatura è eseguita in base alle tecniche dell’arboricoltura forestale […] senza lasciare monconi.



La ripulitura, ossia il taglio dello strato arbustivo ed erbaceo, è permessa:

• in tutti i boschi per la prevenzione degli incendi e per permettere l’affermazione della rinnovazione arborea;

• nei castagneti da frutto […];

• nei boschi a prevalente funzione ricreativa o paesaggistica, salvaguardando i nuclei di rinnovazione arborea.







Riferimenti e contatti

Daria Bosio

Il Grigio Cooperativa Sociale Onlus

Via P. Vitalba n° 40 – 23801 Calolziocorte (LC)

Tel.  0341-644279

Fax   0341644485

e-mail:verde@ilgrigiocoop.org

www.ilgrigiocoop.org









30 luglio 2012

OFFERTA SPECIALE: MANUTENZIONE ALBERI 2013


Il Grigio Cooperativa Sociale Onlus via P. Vitalba, 40 

 23801 Calolziocorte (LC)

tel. 0341644279 / fax 0341644485

e-mail: verde@ilgrigiocoop.org www.ilgrigiocoop.org



Manutenzione degli alberi:
benessere e sicurezza






Tutti sanno che gli alberi hanno un valore estetico ma pochi sanno che, oltre ad abbellire l’ambiente e il paesaggio, le piante purificano l’aria, agiscono come barriere acustiche e visive, producono ossigeno, riducono l’anidride carbonica, catturano polveri, particolati e PM10 e ci aiutano a risparmiare energia grazie al potere rinfrescante in estate ed alla protezione dai freddi venti in inverno.



Pensa alla cura degli alberi come ad un redditizio investimento per il tuo benessere



Predisporre un programma di cure preventive per le tue piante significa tutelare nel modo più intelligente l’investimento fatto al momento della messa a dimora. Una manutenzione regolare, studiata per favorire la salute e il vigore della pianta, assicura un costante aumento di valore (www.treebenefits.com/calculator; www.5milliontrees.com/calculator; www.treearegood.com)



Prevenire un problema è molto meno costoso, sia in termini economici, sia di tempo, che curarne uno quando si è sviluppato. Un programma di manutenzione efficace, che include ispezioni regolari e azioni supplementari di pacciamatura, concimazione e potatura può evidenziare l’insorgere dei problemi e correggerli prima che diventino dannosi o fatali. Considerando che molte specie arboree possono vivere alcuni secoli, l’adozione di queste pratiche colturali è un investimento che ripaga nell’immediato e a lungo termine.



La Cooperativa Sociale Il Grigio Onlus propone una serie di interventi manutentivi ordinari e straordinari nel rispetto delle più aggiornate tecniche di arboricoltura.



Tra i servizi proposti:

Potatura


La potatura è l’intervento più comune che si esegue su un albero. La potatura è spesso auspicabile o necessaria per rimuovere branche o rami morti, ammalati, per migliorare la struttura dell’albero eliminandone i difetti e rendendo l’albero più sicuro. Ogni taglio può modificare la crescita e può essere causa di un danno anche grave se eseguito su grossi rami; nessuna branca dovrebbe essere rimossa senza una precisa ragione.



La potatura di un albero riduce la capacità di fotosintesi, perché rimuove parte delle foglie e, di conseguenza, la capacità di crescita dell’intero albero. Ecco perché la potatura dovrebbe essere eseguita sempre con parsimonia. L’eccesso di potatura è estremamente dannoso, perché, senza sufficienti foglie, l’albero non è in grado di produrre la linfa elaborata necessaria per nutrire ogni sua parte.



Potare alberi adulti richiede attrezzature specifiche, conoscenze scientifiche ed esperienza. Se il lavoro di potatura richiede l’arrampicata su fune, l’impiego di una piattaforma elevabile o l’uso di motoseghe, l’impiego di dispositivi di protezione individuale (imbragatura, occhiali protettivi, cuffie protettive, elmo, e abbigliamento antitaglio) è obbligatorio.



L’arboricoltore professionista è in grado di fornire i servizi necessari per eseguire il lavoro in sicurezza e ridurre il rischio di danni alla proprietà. L’arboricoltore professionista, inoltre, è in grado di determinare il tipo di potatura necessaria per mantenere o migliorare la salute, l’aspetto e la sicurezza degli alberi.



Abbattimento



Sebbene l’abbattimento dell’albero sia l’ultima risorsa, ci sono circostanze in cui è necessario rimuovere la pianta. Gli arboricoltori professionisti hanno preparazione ed esperienza, oltre a tutte le attrezzature, necessarie per portare a termine questo intervento in modo sicuro per loro stessi, per gli operatori a terra e senza arrecare danni alla proprietà.



L’abbattimento è raccomandato quando l’albero:



• è morto, sta morendo o è considerato pericoloso e non è possibile intervenire altrimenti;



• è causa di eccessivo affollamento e procura o procurerà danni agli altri alberi e la situazione non può essere risolta con la potatura;



• sarà rimpiazzato da una specie più idonea;



• impedisce lavori di urbanizzazione pubblica o privata e non è possibile intervenire in altro modo.



Rimozione della processionaria



La processionaria è un insetto che si ciba principalmente delle foglie dei pini (ma anche cedri). Pur non costituendo normalmente un estremo pericolo per la pianta le larve rappresentano un rischio per la salute delle persone e degli animali. Esse sono infatti sono dotate di peli estremamente urticanti per contatto, ingestione e inalazione (pensiamo agli animali domestici e ai bimbi).



Le larve della processionaria si schiudono in autunno e si cibano delle foglie della pianta ove si trovano. Durante l'inverno si riuniscono in caratteristici nidi di colore bianco, sulle parti più esterne della chioma. Fuoriescono dal nido nella primavera dell'anno successivo per raggiungere il terreno in caratteristiche file (da cui il nome processionaria). Nel terreno si incrisalidano. Alla fine dell'estate dalle crisalidi nasce lo stato adulto di farfalla. Le farfalle chiudono il ciclo biologico deponendo nuove uova sulle foglie.



La rimozione dell'insetto è obbligatoria ed a carico del "custode" (proprietario o conduttore) della pianta infestata. La rimozione si esegue preferibilmente a carico dei nidi invernali dandone poi comunicazione al sindaco del comune di appartenenza.



Rimozione delle pigne



Sono soprattutto i pini gli alberi incriminati per la pericolosità della caduta delle pigne. Il "custode" dell'albero (il proprietario del fondo od il suo conduttore) sono responsabili per i danni causati dalla loro caduta. È perciò necessario provvedere periodicamente all'asportazione controllata di tutte le pigne presenti nella chioma. La maturazione dei semi del pino domestico impiega tre anni. Al termine della maturazione le pigne cominciano a cadere per favorire la disseminazione. La rimozione delle pigne (spignozzatura) va quindi eseguita ogni tre o al massimo quattro anni.



La rimozione è da praticare laddove la caduta delle pigne possa danneggiare la salute e la sicurezza pubblica



Stefano Panzeri su cedro con pericolosa biforcazione




Tree-climbing



L'arrampicata su albero, o tree-climbing, è una tecnica di arrampicata che consente di muoversi sugli alberi, sospesi tra le chiome, passando da un ramo all'altro imbragati in completa sicurezza. Questa tecnica permette interventi in tutte le situazioni logistiche, non intaccando l’equilibrio del sottosuolo, arrivando in ogni parte della chioma e superando gli ostacoli che rendono inutilizzabili piattaforme ed autogru.



Il tree-climber è l’ operatore specializzato e certificato che esegue interventi su alberi ornamentali con lo scopo di mantenere le piante sane e sicure, agisce sulla base delle conoscenze teoriche e pratiche in arboricoltura e prende in considerazione l'aspetto della tutela dell'albero, la protezione dell'ambiente e le norme di sicurezza.



Le operazioni di cura delle piante richiedono una preparazione profonda e altamente qualificata, con una speciale attenzione alla sicurezza sul lavoro.



palm-climber..."non è il nostro concetto di sicurezza"




Formazione e Sicurezza



La formazione costante degli operatori della cooperativa rappresenta un fattore strategico al fine di favorire la crescita personale e aziendale.



Significative risorse sono messe a disposizione della formazione tecnica ogni anno per tutti gli operatori del settore Verde.



Particolare cura è data alla sicurezza nell’ambiente lavorativo. Per noi l’ambiente lavorativo rappresenta un concentrato di rischi ed è per questo che ogni operatore è formato e istruito sugli interventi di primo soccorso e antincendio. Ogni squadra è poi dotata di un preposto alla sicurezza ( T.U. 81/2008)



Alcuni hanno poi una formazione specifica sul lavoro in quota e sull’utilizzo di autoscala.



Completano lo staff operatori forestali certificati e un arboricoltore.







Daria Bosio
Responsabile Tecnico settore Verde

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OFFERTA SPECIALE   
Dal 21 Gennaio al 22 Febbraio 2013



Sconto del 15% sulla manutenzione degli alberi


Contattaci per un preventivo gratuito entro il 30/11/2012





27 agosto 2010

Solo erbacce !!! o ...Solo erbacce ???


A cura di Renato Pozzoli




Malerbe, erbette , erbacce, infestanti, … . Chiamiamole come si vuole ma sono piante, a volte belle, sicuramente spontanee, simpatiche, strane magari anche irritanti o puzzolenti, nostrane o alloctone (extracomunitarie) e comunque sempre dignitose rappresentanti della flora, che spesso offrono a noi umani fiori bellissimi, infusi gradevoli, estratti miracolosi, frutti squisiti e ancora di più.



Normalmente facciamo di tutto per eliminarle, io poi *, ma non sempre ci riusciamo. Anzi, se ci soffermiamo a valutare il tempo impiegato, lo sforzo profuso, le strategie imbastite, i rischi sanitari che si corrono, l’impatto ambientale ecc. per ottenere, e non sempre, risultati parziali ed effimeri nel loro controllo, ci accorgiamo che la lotta è impari e alla fine è evidente chi vince, chi ha vinto e chi sempre vincerà!



Detto questo mi sembra interessante e soprattutto dovuto raccontar di loro a chi le conosce poco, a chi non le ha mai prese in considerazione, a chi è ben disposto nei loro confronti e vorrebbe saperne di più.


Siamo in una giornata di fine gennaio e vediamo far capolino tra l’erba dei prati rinsecchita dal gelo, nelle aiuole delle rose piantate in autunno, un’esile erbetta morbida di un verde pallido che negli angoli più riparati e caldi è già in grado di mostrarci dei piccoli fiorellini bianchi. È il centocchio comune1 (Stellaria media)2-3 e nonna Ada, che l’ha sempre chiamata peverina, individua in lei l’imminente primo raccolto verde per le sue galline smaniose di un po’ di “insalata”. La Veronica persica4 segue peverina poco dopo, sempre Ada la conosce come gli occhi della Madonna per i suoi graziosi fiori azzurri. Sui selciati, tra i sanpietrini o al centro delle strade sterrate di campagna la fienarola annuale o gramigna delle vie (Poa annua) germina e rinverdisce le carreggiate. L’erba vetriola o muraiuola (Parietaria officinalis) e la sorella vetriola minore (Parietaria diffusa) non hanno mai abbandonato gli anfratti dei muri e sono pronte all’esplosione demografica che colonizzerà oltre i muretti i bordi delle strade gli angoli bui per poi finire a disturbare coloro che mal sopportano il suo polline. Ancora nelle aiuole delle rose dormiente ma ben turgida per tutto l’inverno la bruna oxalide (Oxalis corniculata).



Un po’ più avanti nella stagione incontriamo sui cigli stradali e nelle aiuole, ma anche nei prati, diverse specie appartenenti alla famiglia delle Crucifere o Brassicacee. La borsapastore comune (Capsella bursa pastoris), simpatica piantina dai caratteristici frutti richiamati dal nome specifico. L’ erba schizzina (Cardamine hirsuta), in questo caso è il nomignolo a ricordarci la disseminazione esplosiva e curiosa, molte altre specie presentano questo comportamento, la canna di vetro (Impatiens walleriana) che delizia le aiuole di mezzombra e anche più aduggiate con innumerevoli e vivaci fiori. Il miagro (Calepina irregularis), che crea macchie bianche un po’ allettate soprattutto nei prati fertili. Ma fino a qui abbiamo citato quasi solo fiori bianchi. La celidonia o erba da porri (Chelidonium majus), papaveracea con fiori gialli presente sui muri, ma non solo, se vi capita di estirparla attenti a non macchiare i vestiti con il colore della regina d’Olanda. Il vivace tarassaco, soffione, insalata matta (Taraxacum officinale) porta ancora un gran tocco di giallo in queste note. È una pianta interessantissima, in aprile copre i prati di giallo, la domenica mattina vediamo molti suoi estimatori farne incetta per poi consumarlo bollito. Le bottinatrici che lo visitano producono un miele particolarissimo con aroma inconfondibile e purtroppo un profumo antipatico. L’erborista decanta le sue caratteristiche e, e, e,…fermiamoci qui. Sempre nei prati i vari romici: Rumex acetosa, R. acetosella, R. crispus, R. obtusifolius, caratterizzeranno più o meno positivamente il futuro foraggio fresco o affienato.



Il morbido Geranium molle ha fiori rosa chiaro, Geranium sanguineum di quale colore li avrà? Le diverse specie di Senecio anche loro con fiori gialli come il cugino Tarassaco della stessa Famiglia (Composite o Asteracee che dir si voglia). Più avanza la stagione e più bellissime “malerbe” incontriamo. I Cirsium spp. violetti, le campanule blu (Campanula spp.) , l’ Anagallis arvensins con i suoi piccoli petali arancioni. Sulle capezzagne o ai lati delle strade di campagna l’Avena fatua inganna gli equini, il somigliante forasacco (Bromus sterilis) la seguirà tingendosi di rosso una volta adulto. Le belle morbide sinuose spighe dell’ orzo selvatico (Hordeum murinum) si lasciano massaggiare dal vento creando una coreografia simile allo stupendo ondeggiar con Eolo del più illustre cugino Hordeum vulgare dei campi coltivati. Quando lo tagliate violentemente con il decespugliatore, murinum si vendica sguinzagliando una miriade di spighe e spighette che si insinuano negli abiti, nelle scarpe e nei calzini per poi viaggiarvi all’interno procurando il meritato fastidio all’arrogante bipede. I Chenopodium spp. cominciano a svettare, Erigeron canadensis non è da meno. Negli angoli più riparati e caldi a ridosso dei muri che accumulano calore possiamo scorgere le più termofile Portulaca oleracea, Galinsoga ciliata e G. parviflora, il “pabbio” o meglio i “diversi pabbio” come noi giardinieri indichiamo un po’ confusamente le varie specie di Setaria spp. e per alcuni anche Cynodon dactylon e Digitaria sanguinalis, erbe tutte che domineranno gli incolti e insidieranno gli orti, le colture sarchiate e i prati durante i mesi estivi. I mastodontici Verbascum spp. e per restare in tema di dimensioni la Phytolacca americana, la Buddleia davidii che ai bordi delle strade, nei fossi e sugli argini dei corsi d’acqua produce vigorosi e invadenti cespugli. I fiori di quest’ultima sono irresistibili per le farfalle che popolano allegramente gli spazi limitrofi ad essi. La perfida Ambrosia artemisifolia, extracomunitaria pericolosa per molte persone a causa dell’elevata produzione di polline allergenico.



I rampicanti o ricadenti sono presenti in forze, rovo (Rubus), vitalba (Clematis vitalba), vilucchio (Convolvulus arvensis), edera (Hedera helix), luppolo (Humulus lupulus), sono tra i più diffusi e vigorosi colonizzatori di muri, siepi e pendii scoscesi. Sempre sui muri troviamo diverse specie di borracina (Sedum spp) in particolare borracina bianca (Sedum album), che con le loro contenute dimensioni, anche quando schierati in forze, sono una presenza discreta che li riveste adornandoli. E che dire delle Pteridofite? Scusate sarà meglio parlare più semplicemente delle sole “Felci”, Pteris, Adiantum, Asplenium, Ceterach concorrono con i Sedum a guarnire i sassi dei muretti a secco. La scolopendra (Phyllitis scolopendrium) sulle pietre umide di grotte pozzi la felce aquilina (Pteridium aquilinum) e tante altre nei sottoboschi.



L’enagra comune (Oenothera biennis) che da giugno a luglio colora con splendidi fiori gialli a quattro petali i cigli incolti delle nostre strade. Torniamo al bianco e chiudiamo con la carota (Daucus carota). Quest’ultima Apiacea presenta due inconfondibili e personalissime caratteristiche. Prima di distendersi in candide ombrelle, le giovani infiorescenze si mostrano contratte a mo’ di nido d’uccello, per tornare in questa guisa una volta raggiunta la senescenza. Riesaminando l’ombrella ecco l’altra peculiarità, notiamo che il candore è interrotto da una piccola curiosa macchia nera al centro della medesima.



Potete immaginare che molte altre simpatiche “piantacce” non hanno avuto l’onore di essere qui, né citate né brevemente descritte; per tutte loro ricordo che hanno tanto da dare, sia per le prerogative erboristiche, alimentari, estetiche, ma soprattutto per il mantenimento della diversità biologica minata dalle nostre scelte agronomiche, o per il solo fatto di esistere, che non sarà mai sufficientemente considerato dai dominatori del pianeta.



* Mi presento nell’asterisco: sono Renato Pozzoli Dottore in Agraria Giardiniere della Cooperativa Il Grigio di Calolziocorte (LC), amo le erbacce da sempre, ora mi occupo in particolare di diserbo urbano. Contraddizione? Forse, ma come sostengo in questo articolo sono loro a vincere sempre e la mia determinazione a sfrattarle dalle nostre strade, di fatto mi avvicina di più a loro, mi stimola e mi spinge a studiarle. Più le conosco più rimango affascinato.




Renato Pozzoli






Note:



1. in verde i nomi comuni delle piante


2. per convenzione il nome botanico usa la “nomenclatura binomia” introdotta per la prima volta da Linneo, botanico svedese del XVIII secolo, sicuramente tra i botanici il più conosciuto. Detto sistema consiste nell’identificare ciascuna pianta con due termini, il primo che identifica il Genere tassonomico sempre in maiuscolo, il secondo la specie sempre in minuscolo. – esempio: abete bianco (Abies alba). Sempre per convenzione ambedue i termini vengono scritti in corsivo, racchiusi tra parentesi quando seguono il nome volgare.

3. per maggiori informazioni consultare la sezione “Appunti di morfologia vegetale” sul sito internet Acta plantarum.

4. i collegamenti ipertestuali di questo articolo sono di due tipi, fanno riferimento o a schede botaniche o ad album fotografici.



Si ringraziano gli Amministratori di http://www.actaplantarum.org/ gli Autori delle schede botaniche e delle bellissime foto pubblicati sul sito, che costituiscono la quasi totalità dei collegamenti ipertestuali sopra indicati. Un ringraziamento particolare agli amministratori Franco Giordana e Carlo Cibei per la disponibilità e i preziosi consigli.

9 agosto 2010

Ferie estive

E' giunto il momento del meritato riposo.
La cooperativa rimarrà chiusa dal 14 al 22 agosto 2010.

A presto e buone vacanze a tutti!
Il Grigio Coop. Soc. Onlus

16 giugno 2010

Il Giardiniere

Il Giardiniere



E’ vistosamente attuale l’ipotesi che il giardiniere sia un insieme irrazionale di professioni unite in un solo corpo ed una sola mente.

Probabilmente è un’esigenza, questa,che parte da lontano, fatta di prove, alchimie, scienze e mutazioni che hanno portato la professione del giardiniere ad essere costantemente sollecitata da direzioni sempre nuove. Però, è anche vero che negli ultimi anni in cui il giardiniere viene formato più da studi che da esperienze vere e proprie, si ha l’impressione che la sua professione sia spesso eterea, fatta o solo di duro lavoro fisico o di tanta teoria e poca “ciccia”.

Forse, ed intendo forse, il giardiniere non è né uno né l’altro in maniera scissa e scostante… ci piace pensare che questa figura a volte bucolica sia la fusione di varie esigenze che originano una parte dall’uomo e dall’altra dalla NATURA. Un dominìo fatto di non dominatori o comunque di gente che ha voglia di osservare e solo successivamente provare. Facendo questo mestiere si ha proprio l’impressione netta dell’esigenza del “caso”, di esistere; il Caso, quello che noi definiamo tale per necessità dell’inspiegabile, di un unione di situazioni scientifiche e comunque irripetibili, di un caso fatto di coincidenze definite come accade per un trapianto in piena terra: stessa pianta, stessa varietà, composizione del sottosuolo simile, simile anche l’esposizione eppure qui, qui proprio non funziona alla stessa maniera….si ha proprio l’impressione che a volte non basti sommare o che comunque i giardinieri non abbiamo abbastanza strumenti per farlo in maniera esatta. Ma non crediamo all’empirico, no, non rivolgiamoci a stregoni o maghi ma a chi ha occhi per vedere, orecchie per sentire e mani fatte tanto per il lavoro quanto per saper toccare.

Ecco: il giardiniere è formato!


Intervallo…


Ode alla Vita

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non  rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.

Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.




Martha Medeiros




La costruzione di un giardino è fatta con gli occhi del passante, con quelli del paesaggista, del giardiniere in relazione con gli elementi economici e non ultimo con le esigenze della radice. Questa è l’alchimia ispiratrice, questo il tentativo, la fusione degli elementi sempre mai uguali a sè stessi; questo l’eterno movimento delle cose e la costante ricerca degli equilibri anche quando appaiono meno.

Un luogo identico ad un altro mi dà sconforto.

Ci lasciamo ispirare non solo dalla poesia ma anche dal concetto di “giardino in movimento” del giardiniere Gilles Clément per attraversare un nuovo senso della natura del progettista-giardiniere e l’esigenza preponderante di una figura professionale che unisca vari bisogni: non è vero che il giardino deve essere solo bello, il giardino deve funzionare come avrebbe fatto lo stesso luogo senza di noi e con altre strategie.

Se non c’è pazienza, non c’è espressione, né sentimento e nessuno ha capovolto il tavolo e non vi è stata felicità o non ci sono state domande su un argomento sconosciuto, ecco, quando questo accade, il professionista e l’uomo hanno reso sterile il meraviglioso posto che sarebbe potuto essere l’eden del tuo giardino e della tua felicità.





Chiara Renzi

Progettista-giardiniere settore “S’i fosse Terra”
Il Grigio Cooperativa Sociale Onlus

27 novembre 2009

VIVA GLI SPOSI




Il 14-15-16-17 gennaio 2010 il laboratorio di florocomposizione della cooperativa Il Grigio, parteciperà alla mostra per gli sposi VIVA GLI SPOSI che si terrà al Lariofiere di Erba.


La manifestazione, sempre più consolidata per la qualità delle offerte, le idee sempre nuove, i preziosi consigli, in questi anni si è arricchita di eventi collaterali come concorsi per i visitatori ed espositori oltre a sfilate di moda molto gradite dal pubblico.

Viva gli Sposi è un punto di riferimento fondamentale per i futuri sposi,che potranno trovare un'offerta completa e diversificata di prodotti e servizi adeguati ad ogni gusto e ad ogni disponibilità economica.
Viva gli Sposi, oltre ad essere la manifestazione che ha più "antica" tradizione in Lombardia, è oggi il più importante evento fieristico del territorio.


L'ingresso è gratuito.
 


Il laboratorio nuova Viadelcampo  alla sua 3° partecipazione, proporrà agli sposi del 2010 allestimenti floreali molto particolari ed accattivanti.
Sarete consigliati personalmente dai nostri maestri fioristi che saranno a Vostra disposizione durante tutta la mostra.
Nuova Viadelcampo collabora e partecipa al progetto " Nozze Solidali " insieme ad altre realtà del mondo no-profit.